Alternare la vista tra vicino e lontano per riposare gli occhi: i consigli del Dr. Lomoriello
Oggi, 14 settembre, i ragazzi e i bambini d’Italia tornano finalmente fisicamente a scuola dopo tanto tempo e il dottor Domenico Schiano Lomoriello ha detto la sua. “Durante il periodo di quarantena e di chiusura delle scuole a causa della pandemia Covid-19 – ha dichiarato il dottor Schiano, responsabile Unità Operativa della Fondazione IRCCS Bietti – abbiamo assistito ad un incremento dell’utilizzo degli schermi da parte di bambini ed adolescenti per seguire le lezioni a distanza. A questo impegno visivo si è aggiunto quello consueto di fare i compiti e videogames. Dunque, ciò ha determinando un’importante situazione di affaticamento della vista da vicino.”
“Frequenti, infatti, sono stati i riscontri di noi oculisti – prosegue il dottore – di fenomeni di computer vision sindrome, che è sfociata anche in alcuni casi di strabismo scompensato. La ragione – spiega Schiano – è nel meccanismo di messa a fuoco dell’occhio umano. La nostra vista è ‘fatta’ per vedere ad una certa distanza. Attività come la messa a fuoco di schermi o altre superfici viste ‘da vicino’ comportano un lavoro visivo supplementare. Inoltre, attiva il sistema di messa a fuoco delle immagini legate all’azione del muscolo ciliare”.
Ritorno a scuola: il dottor Domenico Schiano Lomoriello parla dei benefici
E ancora: “Se lo sforzo si protrae per tutto il giorno, tra lezioni e svago con tablet e videogiochi, allora i muscoli responsabili della messa a fuoco e coordinamento degli occhi finiscono per essere sottoposti ad una tensione continua“. Poi, il dottor Schiano ha dichiarato che tornare a scuola fisicamente potrà, perciò, rappresentare un beneficio per la salute visiva degli studenti e delle studentesse.
Infatti, alternare la vista tra diverse distanze, per esempio tra il libro e la lavagna, permetterà così di riposare gli occhi. “Inoltre, il ritorno a scuola – conclude il dottor Schiano – potrebbe essere anche l’occasione per un controllo dall’oculista qualora i ragazzi avvertano, per esempio, un ritardo nella messa a fuoco delle immagini alzando lo sguardo. Ciò indicherebbe un sintomo frequente di affaticamento che è bene non trascurare”.
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