La start up prop-tech è pronta ad accogliere i turisti lungo tutto lo stivale
Il turismo sta ripartendo a ritmi incoraggianti, seppur non paragonabili ai valori registrati lo scorso anno in questo periodo, ed il mercato sta rispondendo con un +242% di prenotazioni in più rispetto al mese di maggio. Italianway, la più grande prop-tech in Italia nel settore degli affitti brevi gestiti da professionisti, ha aggregato oltre 100 aziende dell’extra-alberghiero e sul proprio portale presenta una vasta gamma tra cui scegliere: oltre 1000 case, con prezzi variabili, in tutto il territorio italiano, incentivando il turismo di prossimità e non solo. Molti stranieri si stanno servendo del portale, come sottolineano i dati raccolti dall’Ufficio studi dell’azienda.
La nascita del portale Italianway House – prima Online Travel Agency tutta italiana – è la risposta alla crisi del settore causata dall’emergenza coronavirus. “Secondo ISTAT le case degli Italiani inutilizzate sono circa 7 milioni di cui mezzo milione quelle riconvertite ai cosiddetti affitti brevi, soluzione che andrà per la maggiore in questa strana estate. Il progetto è basato su un modello di sviluppo vincente che coniuga l’opportunità di far crescere i gestori di affitti brevi in tutto il territorio nazionale, limitando i loro investimenti in software e personale, con la necessità dei proprietari di seconde case da mettere a reddito in maniera legale e trasparente”, spiegano il fondatore Davide Scarantino e l’AD Marco Celani.
Durante il periodo di lockdown l’azienda non si è fermata, anzi ha scelto di accelerare le pratiche, riuscendo a contrattualizzare oltre 1400 immmobili, con tariffe tra i 49 e i 1600 euro/notte. Un’importante novità introdotta nel corso dell’anno corrente riguarda l’attenzione all’igiene, con l’introduzione del Protocollo di pulizia e sanificazione. La questione della sicurezza impatta anche sulle scelte relative al trasporto: sia italiani che stranieri sono intenzionati a spostarsi con l’automobile per raggiungere montagna e mare, che in base alle prenotazioni risultano essere le mete prescelte, a scapito delle città.
Scarantino e Celani concludono: “Certo, i volumi delle prenotazioni registrati in questa fase tre nulla hanno a che vedere con quelli dello scorso anno e siamo convinti che il turismo nel suo complesso ripartirà solo nel 2021. Al tempo stesso abbiamo diversi elementi in mano in base ai quali riteniamo che la voglia di vacanza degli italiani, incontrando il trend che prevede vacanze in appartamento per il 26% di loro, alla fine prevarrà. Le tariffe flessibili e la possibilità di cancellazione fino all’ultimo certamente stanno aiutando molto a generare ottimismo e a rompere gli indugi”.
Franca Cutilli