Dal 29 al 31 maggio la Società Oftalmologica Italiana parlerà del futuro del settore
“Nonostante la critica emergenza in atto abbiamo organizzato l’appuntamento congressuale della SOI di maggio, migliorando la qualità scientifica e facilitando l’accesso all’aggiornamento scientifico-professionale da parte dei medici oculisti”, spiega Matteo Piovella, Presidente della SOI. Riorganizzazione dell’attività assistenziale oculistica, gestione dei pazienti potenzialmente positivi, accesso alle migliori cure per la chirurgia della cataratta saranno alcuni dei temi trattati nel congresso, seppur online.
Dal 29 al 31 maggio la più antica società medico-scientifico italiana terrà una serie di sessioni su piattaforma digitale con la possibilità di interazione tra i partecipanti e con più sale attive in contemporanea. Il programma è stato organizzato in modo da innescare il confronto tra gli specialisti, per individuare gli obiettivi e le azioni necessarie per il miglioramento di cure e interventi. In particolare, nell’incertezza che caratterizza questo momento è importante riorganizzare l’attività assistenziale oculistica, mantenendo le divisioni necessarie tra pazienti sani e pazienti potenzialmente infettivi, come spiega Piovella. La chiusurà è prevista per domenica, quando ci sarà l’atteso collegamento straordinario per la chirurgia in diretta.
“Mi preme sottolineare la difficile situazione in cui versano i pazienti che hanno necessità per sottoposti alle cure per sconfiggere la maculopatia, la causa maggiore di cecità presente nel nostro Bel Paese” dichiara Piovella, “Oggi hanno a disposizione solo il 30% delle terapie necessarie a causa di una dannosa e irresponsabile burocrazia che limita a pochi medici oculisti l’erogazione delle cure mentre 7000 esperti salva vista sono “obbligati” a stare fermi ai box”.
Per quanto riguarda le conseguenze dell’emergenza coronavirus, gli specialisti di oftalmologia sottolineano la necessità di condivisione di informazioni dedicate che specifichino che la struttura sia dedicata all’osservazione e al trattamento di pazienti non potenzialmente contagiosi. Con la ripresa delle attività è stata introdotta un’importante novità: è previsto il tampone per i pazienti che dovranno affrontare un intervento di chirurgia oculistica o terapia intravitreale.
Franca Cutilli