Maurizio Sala, esperto di digital racconta a Genio & Impresa le novità tech
Maurizio Sala, esperto di Digital brand strategy e User Experience Design ha spiegato a Genio & Impresa come cambierà la tecnologia dopo l’emergenza sanitaria del coronavirus. “La disruption è arrivata all’improvviso, da una direzione che nessuno si aspettava e con una modalità di cui tutti avremmo fatto volentieri a meno. Ma è successo” dice Maurizio Sala. Uno scenario che, a suo parere, porterà a un importante cambio di paradigma, una “disrAction“, che renderà il digitale ancora più necessario.
Secondo l’esperto, uno dei primi grandi mutamenti all’orizzonte, avvisa, è l’addio alla touch tecnology per i device a uso pubblico in favore della tecnologia vocale. Più in generale, il digitale si rivelerà vitale per tutti i settori, ma Maurizio Sala mette in guardia sul fatto che c’è un punto sul quale è impossibile prescindere: “Mai dimenticare che un investimento tecnologico include sempre un conseguente investimento formativo per preparare le persone al suo utilizzo ottimale”. Anche secondo Maurizio Sala, lo smart working ricoprirà sempre più rilevanza, ma in una chiave diversa rispetto a finora. “Ci sono esperimenti in fase molto avanzata per sistemi abilitanti cloud meeting in virtual 3D room, dove i partecipanti da remoto sono rappresentati da avatar in grado di muoversi e comunicare fra loro, connessi in real time con il proprio originale fisico”.
Nel mondo dell’industria invece, “chiusure e regolamenti diversi da Paese a Paese hanno generato una nuova realtà con la quale la supply chain deve e dovrà misurarsi. Le soluzioni arrivano dall’IOT (Internet of things) attraverso l’impiego di sensori di ogni genere integrati con piattaforme di smart tracing”. L’IOT si rivelerà fondamentale anche per la manutenzione degli impianti produttivi: “Grazie all’integrazione di sistemi di AR/VR (augmented reality e virtual reality) è possibile, ad esempio, trasferire un macchinario remoto o una sua parte dall’altro capo del mondo, eseguire controlli o progettarne modifiche impiegando un visore di realtà virtuale e una riproduzione in 3D della macchina stessa. Sensori connessi al macchinario reale sono poi in grado di trasmettere al modello digitale dati e informazioni aggiornate sul suo funzionamento. L’operatività in loco può invece essere risolta con l’impiego di un visore olografico che consente al tecnico manutentore di lavorare direttamente sull’apparato con “al suo fianco” un collega che l’assiste ma che si trova fisicamente altrove” spiega l’esperto.
Grande innovazione è prevista anche nel settore dell’abbigliamento, che dopo la pandemia dovrà affidarsi al digitale. Per esempio potrebbe diventare la norma aver capi progettati e presentati in 3D, fare le sfilate online, avere virtual fitting room con digital human. Per Pubblica Amministrazione e sanità, invece, l’ideale è, per Sala, la blockchain: “La sua natura di piattaforma decentrata e sostanzialmente inviolabile può supportare con efficacia il lavoro e la circolazione di documenti sensibili e garantire sicurezza e privacy al cittadino. In tema di assistenza sanitaria la tecnologia è ideale per circolazione safe di dati medici sensibili e cartelle cliniche, per la gestione delle prestazioni e l’erogazione rapida dei rimborsi”. Infine, un occhio di euguardo per la cultura: “Sensori di prossimità e videocamere intelligenti combinati con algoritmi di AI e machine learning sono la maniera più efficiente per regolamentare a scopo sanitario gli afflussi di traffico nei locali espositivi”.