L’insight di Minsait su e-commerce e Coronavirus svela opportunità e sfide
Durante l’emergenza Coronavirus abbiamo spesso sentito parlare dell’e-commerce, di come sia stato una grande scoperta e un aiuto prezioso durante il lockdown totale. Ma cosa succederà all’e-commerce dopo l’emergenza sanitaria? La risposta è di Minsait, società di Indra e azienda leader nella consulenza negli ambiti della Digital Transformation e delle Information Technologies in Spagna e America Latina. In Italia Minsait conta più di 1.000 professionisti che lavorano presso le sedi di Roma, Milano, Napoli, Bari e Matera. Secondo il rapporto dell’azienda, i punti importanti sono tre: le tendenze del settore, il bisogno di un canale di vendita più diretto e la formazione dei cosiddetti blue oceans completamente nuovi e da esplorare.
Analizzando le prospettive future di settore e l’andamento dell’e-commerce, Minsait nell’insight L’impatto del Covid-19 sull’e-commerce spiega che “Dopo l’emergenza sanitaria, l’e-commerce avrà bisogno di un canale di vendita più diretto e legato al cliente, con l’obiettivo di passare dai cataloghi online a veri e propri negozi online”. Per cogliere al meglio tutte le opportunità post-Covid-19, le società di questi settori dovranno attivare piattaforme di e-commerce più agili e versatili per gestire promozioni personalizzate e creare canali di distribuzione propri, controllati e scalabili a seconda della domanda. Inoltre, sarà utile implementare modelli logistici per la distribuzione locale, il ritiro e la consegna last mile, in moda da rafforzare ed espandere i modelli di servizio e di fornitura. Naturalmente tutto questo implica anche ridefinire la logistica tra negozi e magazzini, con un modello di distribuzione misto. Una buona idea è quella di consolidare i modelli flagship e soprattutto sarà importante implementare soluzioni di advanced analytics per anticipare potenziali crisi e nuove opportunità di business.
Secondo Minsait, dopo il Covid-19 si apriranno quindi nuove opportunità per settori che, al fine di non danneggiare i loro canali di distribuzione tradizionali, sinora non avevano sfruttato tutte le potenzialità delle vendite online. Nell’attuale contesto, questi settori devono rafforzare i loro canali digitali per rispondere alle nuove abitudini di acquisto che stanno emergendo ed essere più vicini ai propri clienti. Infatti, si apriranno “blue oceans”, ossia nuove aree di mercato inesplorate che nelle ultime settimane hanno segnato dati di crescita tra l’80% ed il 200%. Per esempio, ipermercati e supermercati, che finora rappresentavano una bassa percentuale delle vendite online in Italia, hanno già superato tutte le stime per il 2020. Lo stesso vale in generale per il settorefood & beverage. Dati estremamente positivi si registrano anche per le attrezzature sportive, per il materiale scolastico e degli articoli per l’igiene, come mascherine, guanti e gel disinfettante.
Dal paper di Minsait emerge che i settori più colpiti dal Covid-19 sono stati quelli che sono cresciuti di più negli ultimi anni in termini di e-commerce. Per quanto riguarda questi settori le sfide sono molteplici. Sono fondamentalmente 5 i fattori che hanno pesato negativamente sull’e-commerce in settori tradizionalmente trainanti delle vendite online come il turismo, il trasporto e l’elettronica. Innanzitutto la diminuzione della capacità di consumo, poi ovviamente le limitazioni degli spostamenti e dei viaggi. A incidere sono anche il mantenimento delle distanze sociali e la cancellazione di eventi di intrattenimento e sportivi e approcci più sostenibili nelle le decisioni quotidiane di consumo. Secondo Minsait la sfida per questi settori sarà quella di migliorare ulteriormente i loro canali online per sfruttare le nuove tendenze di consumo. L’obiettivo è adattarsi nuove abitudini più responsabili, sostenibili e digitali dei consumatori.
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