Pj20 è il dispositivo Bluetooth per monitorare i contatti negli ambienti di lavoro
La comunità scientifica è concorde sull’evidenziare l’importanza del tracciamento per contenere la curva dei contagi del Covid-19. In particolare nella gestione della Fase 2, quando molte aziende potranno riaprire i battenti, sarà necessario trovare soluzioni che consentano un controllo puntuale del personale affinché non si diffonda il coronavirus nelle aziende. A tal proposito Vetrya, leader nello sviluppo di servizi, piattaforme e soluzioni digitali, ha lanciato un dispositivo Bluetooth per contribuire ad una ripartenza sicura per tutti gli ambienti lavorativi.
Indossabile ed in grado di monitorare le distanze fra persone in tempo reale, Pj20 Tracer è il nuovo dispositivo con tecnologia Bluetooth Low Energy. Si tratta di una soluzione digitale, disponibile anche sugli smartphone installando l’omonima app, pensata per aiutare le imprese nella gestione del periodo successivo all’emergenza Covid-19. Luca Tomassini, presidente e amministratore delegato del Gruppo Vetrya dichiara: “Come ho già avuto modo di dire non abbiamo perso tempo e l’esperienza maturata in questo periodo grazie allo sviluppo della piattaforma per il tracciamento pubblico Pj19, ci ha messo nelle condizioni di essere già pronti con una soluzione a supporto dei nostri clienti e del mercato”.
Foto: CDC, Unsplash
Quando due o più dispositivi Bluetooth Pj20 Tracer e/o all’app Pj20 Tracer App si avvicinano e si trovano al di sotto di una determinata distanza, le persone coinvolte ricevono un suono, una vibrazione o una segnalazione luminosa. Inoltre, sia il dispositivo che l’app registrano in memoria l’evento, contribuendo alla creazione di una mappa di correlazione dei contatti sulla piattaforma Pj20.
Ogni dispositivo ha un proprio identificativo digitale variabile, in grado di garantire le normative privacy. Infatti il dispositivo e l’app non effettuano il tracciamento di posizioni assolute di ogni singola utente all’interno dell’azienda, bensì le posizioni relative rispetto ad altri collaboratori. In tal modo sarà possibile ripristinare le attività, produttive e non, senza rischiare la diffusione del coronavirus nelle aziende, nè mettere a repentaglio i dipendenti ed i collaboratori.
Franca Cutilli
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