Il webcast di PTC per discutere i Maturity Index e i progressi dell’Industria 4.0
L’industria 4.0 è la soluzione adatta per tutte quelle imprese che vogliono essere proiettate nel futuro e avere un vantaggio competitivo strategico. I vantaggi che offre l’industria 4.0 sono il miglioramento della performance operativa, l’aumento della produttività dei dipendenti, l’ottimizzazione dell’efficienza e la riduzione dei costi operativi. Flessibile e agile, questo modello di industria è quello più adatto per affrontare il futuro in continuo cambiamento. Mercoledì 22 aprile, PTC (la società statunitense di software e servizi per computer) ha organizzato un webcast con Industrie 4.0 Maturity Center per illustrare la versione aggiornata degli indici di maturità di Acatech.
Durante la conferenza hanno parlato due personaggi chiave dell’Industria 4.0. Henning Kagermann, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Acatech (Accademia tedesca delle scienze e dell’ingegneria) e Christian Hocken, socio dirigente di Industrie 4.0 Maturity Center. Insieme hanno illustrato le linee guida e i passaggi chiave perché un’azienda possa attuare la digital transfomation. Come ha spiegato Kagermann stesso, la Maturity Center è stata fondata per affrontare “l’urgente bisogno delle imprese di avere un’agilità strategica nell’assorbire gli shock e i crolli di mercato, come quello del 2008, senza perdere valore”.
La prima versione dell’Industrie 4.0 Maturity Index era stata pubblicata nel 2017. Avendo riscontrato enorme successo, è stata creata una seconda versione aggiornata. Il Maturity Index di quest’anno include anche le esperienze specifiche delle imprese che hanno adottato le prime iniziative per trasformarsi in un’industria 4.0. I fattori chiave per diventare un’impresa 4.0 sono in particolar modo la flessibilità e la capacità di assorbire shock e cambiamenti in modo rapido. Fondamentale è investire nella tecnologia e in produzioni guidate dai dati. Kagermann, però, ha più volte sottolineato che la digitalizzazione e la tecnologia non bastano. Ancora più importante è adottare nuovi business model e migliorare l’interazione uomo-macchina. Per entrare a fare parte dell’Industria 4.0 non basta investire in macchinari smart, ma bisogna anche lavorare sulla comunicazione, sull’apprendimento di nuove soft skills e sulla cultura azienda.
Per quanto riguarda il futuro e in particolare modo il post-emergenza Coronavirus, le imprese e le fabbriche devono essere altamente connesse e sempre più autonome. Le cosiddette operazioni smart e la nuova mappatura delle fabbriche permettono nuove opportunità: “la customizzazione di massa e i benefici di un’elevata produttività, consentono alla imprese di avere più tempo per introdurre i prodotti sul mercato e acquisire stabilità” afferma Kagermann. L’emergenza attuale è un’occasione per le aziende di dimostrare resilienza e per reinventarsi. È un’opportunità per accelerare la digital transformation in tutti gli ambiti della vita: dai modelli di business alle modalità di lavoro che rendono i dipendenti meno stressati.
Mentre secondo Hocken, per affrontare il futuro e stabilizzarsi nell’industria 4.0 è importante chiedersi che cosa all’interno dalla propria azienda sia obbligatorio e cosa superfluo. Importante è anche rivedere la struttura interna dell’azienda: “Le organizzazioni gerarchiche permettono poco collaborazione tra i vari settori aziendali, mentre invece è fondamentale parlare, confrontarsi e collaborare“. Essenziale è anche la cooperazione delle aziende a livello internazionale. Il mercato e il business sono senza frontiere, collaborare su scala globale permetterà di imparare dagli altri Paesi.
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