Zoom e Houseparty i problemi di privacy delle videochiamate online
Zoom e Houseparty sono le due piattaforme di videochiamate che hanno registrato il maggior successo durante la quarantena. A causa del lockdown, tutti i cittadini sono costretti a trovare modi alternativi per comunicare e soprattutto vedersi. Zoom e Houseparty sono state le due piattaforme più utilizzate nell’ultimo mese, infatti entrambe le app hanno avuto un grandissimo aumento di iscrizioni. Recentemente però sia Houseparty sia Zoom hanno avuto qualche problema per quanto riguarda la privacy.
La prima ad affrontare enormi critiche è stata Houseparty, che nel giro di pochissime ora si è ritrovata migliaia di utenti che hanno cancellato il proprio profilo. Sembra che alcuni utenti si fossero resi conto che l’app in realtà aveva accesso a molti più dati personali del previsto. La notizia è diventata virale e ha fatto il giro del mondo in brevissimo tempo. Nel 2019, Houseparty è stata acquistata da Epic Games, gli ideatori di Fortnite, che in passato avevano già attirato l’attenzione sempre per questioni di privacy. Fortunatamente, però, l’account Twitter ufficiale di Houseparty ha smentito le accuse ricevute. Infatti, la notizia riguardante Houseparty sembra essere stata una grande bufala.
Anche Zoom ha avuto un enorme successo durante la quarantena, non solo chiacchierare con gli amici, ma anche per conferenze di smart working e lezioni online. Il lockdown ha sicuramente aiutato la piattaforma, nata nel 2011, a crescere e diventare popolare anche al di fuori degli Stati Uniti. Recentemente però anche Zoom ha subito delle critiche in fatto di sicurezza e protezione della privacy dei suoi utenti. A preoccupare è anche la possibilità di malintenzionati di accedere alle webcam e alle videochiamate degli utenti. Inoltre, sembra che alcuni dati dei suoi utenti siano stati fatti passare per errore attraverso due server cinesi. Probabilmente è successo a causa del picco di traffico degli ultimi due mesi, ma Zoom ha dichiarato con un tweet che sta implementando un aggiornamento per rendere i meeting più privati e sicuri.
La raccomandazione, piuttosto banale in realtà, è quella di scaricare le app delle piattaforme solo dai siti ufficiali e spendere qualche minuto per leggere le normative della privacy. Concedere l’accesso alle app ai propri dati è una cosa che ormai siamo abbastanza abituati a fare, ma non per questo è da prendere alla leggera. È importante informarsi e sapere esattamente a quali dati diamo accesso alle nostre app.