L’evento fiorentino giunge alla sua terza edizione
Dal 21 al 23 febbraio, a Firenze, c’è la terza edizione del festival Many Possible Cities. Il festival è dedicato alla rigenerazione urbana. È stato ideato e promosso da Manifattura Tabacchi, che si rende disponibile per essere il luogo dove presentare e discutere le diverse idee di città del futuro per trasformarle in azioni concrete. I giorni prevedono talk, laboratori e mostre. I temi che verranno presentati sono diversi, come l’arte, l’uso contemporaneo degli spazi e la sostenibilità ambientale.
Inoltre, ci saranno venti ospiti di livello internazionale che racconteranno sfide e frontiere della rigenerazione urbana, attraverso le proprie esperienze, offrendo esempi concreti di come le diversità possano essere motore di trasformazione verso le città del futuro. Gli ospiti presenti sono di diversa nazionalità tra New York, Londra, Amsterdam e Italia. Questo perché si raccontano storie di rigenerazione urbana, dove nuovi spazi polifunzionali e comunità fluide, contribuiscono a creare un vero e proprio valore culturale, economico e sociale. Gli ospiti sono pionieri internazionali che hanno già esplorato percorsi e strumenti di trasformazione per le città e il loro futuro.
Tra i diversi ospiti che interverranno ci saranno: Adam Thorpe, professore di Socially Responsive Design e creative director, Kendall Tichner, urban planner, Andrea Bartoli, fondatore di Farm Cultural Park, Johan Nicholas, direttore de La Friche la Belle de Mai, Indy Joar, co-fondatore di Project 00 & Dark Matter labs e senior innovation, Valerio Borgonuovo e Silvia Franceschini, autori, Andreas Angelidakis, artista, curatore, architetto e insegnante e Valerio Mannucci, co-fondatore e direttore di una casa editrice.
Many Possible Cities nasce dal fatto che le città stanno cambiando velocemente: sono sempre più popolate e con sempre meno risorse a disposizione. L’obiettivo, quindi, di queste tre giornate è quello discutere su modelli legati alla sostenibilità, all’inclusione e all’accesso alle risorse, per favorire la co-progettazione tra gli attori del sistema.