Solar Orbiter si avvicinerà al Sole per esplorare i suoi poli per la prima volta
Solar Orbiter è una sonda dell’Agenzia Spaziale Europea, inviata da Cape Canaveral in Florida il 10 febbraio, a bordo di un razzo Atlas V fornito dalla NASA, che collabora con l’Agenzia Spaziale per diversi obiettivo della nuova missione. Questa non è la prima sonda a essere inviata verso il Sole, ma le missioni effettuate precedentemente si sono concentrate sulla parte equatoriale. La nuova sonda, invece, effettuerà orbite a una diversa angolazione, permettendo così di osservare i due poli del Sole.
Il viaggio porterà a sfruttare la gravità di Venere e della Terra per raggiungere la parte più interna del sistema solare. Solar Orbiter raggiungerà il sole tra un paio di anni e offrirà immagini di aree poco esplorate e poco visibili del sole. Questo darà l’opportunità agli scienziati di studiare nuove caratteristiche del sole, soprattutto quelle relative ai poli solari. Studiano i poli, sarà possibile conoscere alcuni meccanismi che ancora non si conoscono e che determinano il tempo meteorologico spaziale, ovvero il cambio delle condizioni ambientali nello Spazio esterno, che si distingue dal tempo meteorologico di un’atmosfera planetaria.
Il sole, infatti, è una stella che ha permesso la vita fino ad oggi e proprio i dati che saranno raccolti permetteranno di studiare meglio il suo comportamento ciclico, che dura 11 anni. Comprendendo i cicli solari sarà più facile fare previsioni meteo spaziali, i cui effetti sulla Terra possono provocare aurore polari o anche causare danni, come violente tempeste. L’obiettivo prefissati è avvicinarsi fino a 42 milioni di chilometri dal sole: un avvicinamento mai tentato prima.
A rendere possibile tale avvicinamento è uno scudo termico, progettato e costruito dalla franco-italiana Thales Alenia Space. Questo scudo consentirà di resistere fino a 500 °C, lasciando illese le attrezzature a bordo. L’Italia collaborerà anche con lo strumento Metis, un coronografo, progettato per osservare nei minimi dettagli la corona del Sole, che è frequentemente perturbata da gigantesche eruzioni di plasma. Metis è stato finanziato e gestito dall’Agenzia Spaziale Italiana, ed il team scientifico è composto da diversi istituti INAF, università italiane, principalmente di Torino, Milano, Padova, Firenze, Napoli e Catania, e dall’Istituto di fotonica e nanotecnologie del Cnr.
From Earth to the Sun: the journey of @ESASolarOrbiter
✅launch
✅separation
✅solar array deployment
◻️instrument boom & antennas deployment
◻️gravity assist flybys at Venus & Earth
◻️operational orbit to study the #Sun up close#WeAreAllSolarOrbiters
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