La start up ha avviato una campagna di private crowdfunding
I ritardi nei pagamenti delle fatture sono all’ordine del giorno e riguardano ben il 60% delle imprese italiane, per questo tre professionisti hanno dato vita a Compensiamo. Il revisore legale Giuseppe Barbarani ha avuto l’intuizione iniziale e, con il sostegno e la collaborazione dell’avvocato Mario Galvagni Benini e l’It manager e programmatore Paolo Mafficini, è nata la loro piattaforma.
La start up Compensiamo offre un servizio di compensazione tra crediti e debiti commerciali delle aziende interessate, tramite il lavoro di un algoritmo impegnato a trovare le possibili soluzioni tra le due parti, dopo aver inserito con un semplice upload i file delle fatture elettroniche. In seguito viene data la possibilità alle aziende aderenti di accettare o meno le possibili compensazioni trovate, nella massima libertà.
Lo scorso mese di gennaio la start up ha avviato una campagna di private crowdfunding, riuscendo a consentire ad ogni utente – anche non imprenditore o professionista – di partecipare agli utili di Compensiamo, direttamente sul sito. Scegliendo tra diversi tagli di investimento si accede a utili tra lo 0,15 per mille allo 1,2 per mille nei prossimi 5 anni. L’obiettivo minimo fissato è il raggiungimento di 95.000 euro, fino ad un massimo di 127.500 euro. Nel complesso si cerca di finanziare lo sviluppo della piattaforma e la conseguente creazione di una rete di scala nazionale.
Il fondatore e presidente Barbarani spiega: “Vogliamo creare una gentlemen’s business community in cui tutti gli imprenditori ed i professionisti non debbano più angosciarsi delle scadenze per incassi e pagamenti poiché esiste una finanza corretta dove non si utilizza il proprio cliente o fornitore come banca. Siamo per una r-evolution che consenta all’imprenditore di concentrarsi sul creare valore e non veder vanificato il proprio impegno”. Conclude: “Vogliamo dare agli imprenditori uno strumento innovativo perché non vogliamo più leggere sui giornali di aziende che chiudono per insoluti”.
Franca Cutilli