Il progetto di Bjarke Ingels Group proietta nel futuro la città
City Life è pronta a cambiare ancora, in attesa del completamento della terza torre, dopo la Torre Hadid e la Torre Isozaki. La novità introduce un nuovo elemento architettonico: il Portico. Direttamente dalla Danimarca e su commissione di Generali Real Estate, lo studio internazionale Bjarke Ingels Group (BIG) ha partecipato al concorso con la sua creazione.
Dal nome scelto e il rendering diffuso da BIG si può già immaginare quale sia l’impatto sulla zona City Life. Per un totale di 53500 metri quadrati, il Portico è un complesso con spazi di lavoro e servizi pubblici che si inserisce nel masterplan esistente, andando ad occupare gli ultimi due lotti disponibili. Come dichiarato da BIG, mentre il bando ha chiesto di progettare una quarta torre sul sito, la presenza delle tre torri iconiche nelle immediate vicinanze ha offerto l’opportunità unica di esplorare altre tipologie e di affrontare alcune delle sfide chiave del sito.
Credit: Bjarke Ingels GroupSe ad oggi le due parti del sito sono divise da una grande rampa per le automobili, mentre la nuova proposta intende rimuovere tale rampa per creare due edifici che interagiscano tramite una struttura a tetto pensile lunga ben 140 metri. In questo modo verrà a formarsi un generoso portico su scala urbana come ingresso a CityLife, costituendo un piacevole invito a visitare l’area.
La volontà di BIG è chiara: invece di competere con il sito esistente, vuole completarlo. Il Portico è un’estensione dello spazio interno all’esterno, che permette di godere dello spazio durante tutto l’anno. Con un tetto leggero e colonne sottili che lavorano in tensione per impedire il sollevamento, la tettoia dell’edificio funge da portico inverso che sfuma il confine tra pubblico e privato, interno ed esterno. Data la duplice natura, il progetto prevede che oltre al pubblico ci sia anche un ambiente tranquillo dedicato ai dipendenti, i quali potranno riposare e passare il tempo libero nei due cortili privati. Sotto i tetti curvi, un anello a cascata di servizi permette di creare spazi di lavoro interconnessi e si estende nel bar sul tetto con vista sulle Alpi e sul Monte Rosa.
Gli edifici non sono mai entità autonome, ma fanno parte di una rete più ampia: un campus legato tra loro da ricchi spazi pubblici e da un contesto urbano complesso. Nel corso della storia urbana di Milano, un asse è tradizionalmente simboleggiato da un insieme di edifici gemelli e da un cancello. Con CityLife, l’edificio gemello crea una nuova tipologia che confonde il confine tra interno ed esterno, creando sia un ingresso che una destinazione significativa per Milano.
Il progetto ha come leader Lorenzo Boddi, che segue la squadra costituita da Filip Radu, Gualtiero Mario Rulli, Sabina Blasiotti, Siqi Chen, Jonathan Russell, Andy Coward, Chis Falla, Lauren Connell, Andy Young, Claire Thomas, Ryohei Koike, Nefeli Stamatari, Ioannis Gio, Youngjin Jun. Nel complesso i collaboratori appartengono a BIG Engineering, Ramboll, GAD, Atelier Verticale, Systematica, mentre i soci in carica sono Bjarke Ingels e Andreas Klok Pedersen.