Insieme all’Agenzia Spaziale Europea, Indra ha progettato un nuovo sistema per prevenire catastrofi naturali
Indra – azienda spagnola – sviluppa insieme all’Agenzia Spaziale Europea (ESA) la prossima generazione di soluzioni per l’osservazione della Terra. L’obiettivo è la riduzione dei danni alle città in caso di tsunami o di qualsiasi altra catastrofe naturale: terremoti, alluvioni, eruzioni vulcaniche. Per raggiungere lo scopo gli sforzi verranno concentrati sulla prevenzione, ribaltando la consueta dinamica della mobilitazione successiva alle catastrofi.
Con questo progetto sperimentale si intende ridurre drasticamente la perdita di vite umane causate da questi eventi naturali, oltre che le spese associate alla gestione delle emergenze e alla ricostruzione. Indra e l’ESA hanno avuto l’opportunità di mettere in campo questa visione lavorando con le autorità locali indonesiane nella ricostruzione della città di Palu, dopo lo tsunami del settembre 2018, per contenere le conseguenze negative di un simile evento in futuro.
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In seguito alla catastrofe dello scorso anno è stato attivato il progetto Disaster Risk Reduction, che Indra conduce dal 2012 e che l’ESA ha promosso nell’ambito del programma Copernicus Emergencies. Indra ha generato mappe basate su immagini raccolte dai satelliti prima e dopo l’evento, che hanno fornito importanti informazioni riguardo le condizioni di ogni infrastruttura della città e dei dintorni.
“Dopo un disastro di questo tipo, le informazioni disponibili sono spesso confuse e scarse. La tecnologia spaziale fornisce immediatamente una visione completa molto dettagliata che consente di stabilire le priorità, organizzando e garantendo che l’aiuto arrivi dove è più necessario”, spiega Alberto Lorenzo, esperto di Earth Observation di Indra.
L’obiettivo è quello di utilizzare le informazioni raccolte dallo spazio per fare in modo che la città sia pronta a resistere ad un eventuale futuro tsunami. Nel lavoro di ricostruzione la capacità del satellite radar europeo Sentinel 1 di rilevare i movimenti del suolo su scala millimetrica è stata fondamentale. Altrettanto importante è stata la collaborazione di Planetek, uno dei partner del consorzio guidato da Indra. Grazie a questo progetto le autorità possono quantificare la sicurezza durante la costruzione in un’area specifica e identificare gli edifici da rafforzare.
L’intero progetto è stato sostenuto dalla Banca Asiatica di Sviluppo e dall’Agenzia Spaziale Indonesiana. Tra gli strumenti utilizzati c’è la soluzione online ESA Geohazard Exploitation Platform, progettata per l’analisi dei rischi sismici, vulcanici, da frana. Tale sistema consente di elaborare grandi volumi di dati raccolti dai satelliti e di estrarre informazioni in modo agile. Il progetto si inserisce nella più ampia iniziativa di osservazione della Terra dell’ESA per sostenibilità e sviluppo (EO4SD). L’osservazione della Terra consente di identificare:
- Aree vulnerabili in caso di alluvioni, movimenti sismici e eruzioni vulcaniche
- Aree a rischio di frane
- Stabilità del terreno e rischi per edifici e strutture
- Edifici danneggiati o che possono subire potenziali danni in caso di terremoto
- Vie di evacuazione sicure in caso di disastro
- Movimenti e densità di popolazione in ciascuna area
- Livello di vulnerabilità di aree industriali, infrastrutture, coltivazioni per individuare le aree sicure