Il CEO Federico Corradini ci racconta il successo della start up
XChannel è la prima società in Italia specializzata in strategie di marketing e comunicazione crosscanale, impiegando una combinazione di scienze umane e big data capace di generare un impatto diretto sulle vendite. Abbiamo avuto il piacere di chiedere al CEO Federico Corradini i retroscena del progetto XChannel e del caso di IMC Toys, che ha permesso al team di ottenere l’attenzione di Amazon.
L’innovazione introdotta in Italia da XChannel è proprio la capacità di coordinare al meglio l’interazione tra i canali online/offline, elaborando strategie di marketing e comunicazione crosscanale che integrino – in un mix che produce risultati incrementali quantificabili – i principali media della comunicazione digitale e tradizionale: dalla TV a YouTube, dalla Radio a Spotify, dai Negozi fisici ad Amazon.
Com’è nato il progetto XChannel?
Il progetto XChannel nasce da una necessità e da una sfida. La necessità è quella delle aziende di far fronte con profitto alla multicanalità straripante di oggi. La sfida è quella di sostituire il modo tradizionale di fare comunicazione, dominato dell’establishment pubblicitario dei centri media tradizionali, con un approccio innovativo e ibrido. Il marketing crosscanale è la risposta anticonvenzionale a un tema di sempre: la multicanalità, che non è certo un’invenzione d’oggi, ha fatto molta strada. Quello che è nuovo è l’esplosione delle opportunità multicanale: un prodotto si può comprare offline oppure online, dall’Italia o dalla Cina, da un PC oppure da uno smartphone. A complicare lo scenario attuale è soprattutto l’opportunità dei processi d’acquisto misti, da online a offline e viceversa: 30 milioni di Italiani ricercano cose e prodotti su Google, 20 milioni di loro consulta Amazon prima di fare un acquisto, sia esso un acquisto che viene finalizzato su Amazon stesso oppure in un negozio fisico.
In che modo discipline umanistiche quali la semiotica e la netnografia si inseriscono e/o interagiscono nelle strategie della vostra azienda?
I campi in cui applichiamo la semiotica e l’antropologia al marketing e alla comunicazione sono quelli più strategici, che sfuggono a ogni algoritmo: naming, positioning, trendspotting, visual identity, branding, ricerche di mercato qualitative e, naturalmente, la calibrazione del communication mix crosscanale. Lo facciamo sempre a partire dai numeri, perché per noi semiotica e antropologia sono un innesto qualitativo su delle basi quantitative ispirate ai big data – da cui non prescindiamo mai. I numeri sono efficaci per tracciare in maniera esaustiva fatti e comportamenti già avvenuti, essendo quindi una base molto solida sulla quale costruire una strategia di marketing. Ma quando le persone entrano nell’equazione, le cose iniziano a farsi non-lineari. Per analizzare il target di una campagna di marketing nel loro sfuggire a ogni algoritmo c’è un armamentario interpretativo fatto di discipline umanistiche come la semiotica e l’antropologia.
Qual è stato l’approccio vincente per il caso IMC Toys?
IMC Toys realizza prodotti che rientrano nella categoria Giochi e giocattoli di Amazon. L’azienda cercava un modo per aumentare la brand awareness e le vendite dei prodotti su Amazon e ha capito che Amazon Advertising avrebbe potuto contribuire al raggiungimento di questo obiettivo. IMC Toys non era sicura di possedere le competenze necessarie per ottenere i risultati desiderati e ha trovato in noi un partner in grado di aiutarla a gestire i propri annunci pubblicitari su Amazon e di guidarla verso un crescente successo. Con la strategia di XChannel, IMC Toys ha generato circa 350.000 euro di vendite attribuibili agli annunci con un costo pubblicitario delle vendite pari al 5,5% nel 2018. Amazon – ormai divenuto un canale imprescindibile – ha scelto il nostro caso come best practice e ha deciso di tradurlo per i cinque principali paesi europei.