Sbarcano sul mercato le scarpe per un mercato ecosostenibile
DopeKicks è una startup californiana nata da poco, ma che ha già riscosso molto successo tra i finanziatori. Il suo obiettivo era quello di realizzare scarpe da ginnastica adatte ad ogni occasione, dalle scalate in montagna alle passeggiate tra i negozi. Queste scarpe dovevano essere eco-sostenibili, super resistenti e impermeabili. Come le hanno realizzate?
Iniziamo dal materiale. Le scarpe DopeKicks sono fatte di canapa, pianta legale in tutto il mondo in quanto, rispetto alla marijuana, ha una quantità minima di componenti attive. La canapa ha numerose qualità: Resiste agli strappi e ai tagli, quindi difficilmente si rovina; è impermeabile e si lava facilmente con l’acqua, senza bisogno di saponi particolari; è eco-sostenibile in quanto per crescere ha bisogno di 1/3 di acqua rispetto al cotone. Il suo impatto sul suolo è minimo.
Le suole sono realizzate in gomma riciclata, proveniente da altre scarpe. DopeKicks, essendo attenta all’ambiente, ha compiuto studi sull’inquinamento degli oceani e ha appreso che moltissime paia di scarpe finiscono irrimediabilmente in mare, inquinandolo. La soletta interna è poi realizzata in sughero, materiale povero ma antimicrobico, flessibile e isolante, capace dunque di mantenere il piede fresco d’estate e caldo d’inverno.
Per produrre queste scarpe ecologiche e multiuso, l’azienda ha scelto uno stabilimento portoghese. Il Portogallo, infatti, in ambito calzaturiero ha fornito ai più noti marchi mondiali la migliore qualità. Attualmente, il 90% delle calzature del mondo viene prodotto in Asia, di conseguenza produrre le scarpe in Europa significa sostenere un tipo di mercato solidale con un giusto trattamento e rispetto del lavoro.
Compiendo questa scelta, DopeKicks dà alle persone la possibilità di scegliere consapevolmente un paio di scarpe che non solo fanno bene ai loro piedi, ma anche al pianeta e al commercio equo e solidale. La produzione di queste scarpe inoltre aiuta i coltivatori di canapa provenienti da tutto il mondo. Perché no, potrebbe anche spingere altre aziende a impiegare questo straordinario materiale in altri ambiti.