L’intelligenza artificiale utilizzata per la diagnosi delle malattie croniche ostruttive polmonari
L’intelligenza artificiale d’ora in avanti verrà utilizzata anche nella cura delle malattie ostruttice come l’asma. Al centro dello studio sono stati in particolare gli ESs, Expert Systems, cioè software che simulano il comportamento e il giudizio umano. Un progetto, su cui ha lavorato un gruppo di sei esperti: Nicola Scichilone, Fulvio Braido, Pierachille Santus Fabiano Di Marco, Paolo Solidoro e Angelo Guido Corsico, professore in malattie dell’apparato respiratorio dell’Università di Pavia. Il team è stato affiancato da un esperto in intelligenza artificiale.
Alla prima fase di validazione della ricerca hanno partecipato 60 differenti pazienti, numero che è salito a 258 nella fase clinica. L’accuratezza diagnostica del sistema COLDes si è attestata al 97.50 per cento: un punteggio sorprendente che fa comprendere l’importanza dell’intelligenza artificiale come supporto valido per il clinico nella diagnosi della BPCO e dell’asma grave. “L’intelligenza artificiale rappresenta oggi il futuro per la gestione di patologie croniche complesse quali l’asma grave” dice Nicola Scichilone, responsabile scientifico . “Vuole essere un ausilio ma anche un supporto in caso di malattie croniche difficili da diagnosticare. Il punto di forza di questo studio è la metodologia che è stata messa in atto, una metodologia rigorosa che non ha lasciato nulla al caso attraversando un sistema di revisioni che potesse eliminare gradualmente ogni possibile discordanza”.
n Italia si calcolano 3 milioni di persone con asma, dei quali il 10 percento con una forma incontrollata: un dato che è in costante aumento. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, in molti Paesi la prevalenza dell’asma è aumentata negli ultimi decenni. Si ritiene che ad oggi nel mondo ci siano almeno 300 milioni di persone affette da asma (il 5-20% della popolazione mondiale) e si prevede che il tasso di incidenza possa aumentare nei prossimi anni, in particolare nei Paesi più sviluppati. Attualmente il 10-15% dei bambini e circa il 7-8% della popolazione adulta soffrano di asma, anche se questa dato in prevalenza varia da un Paese all’altro.
“Lo scopo di questo lavoro è quello di fornire un supporto alla diagnosi partendo dai dati semplici che possono essere presenti nella cartella clinica di un medico di medicina generale. Il nostro sistema si è rivelato in grado di fornire una diagnosi corretta in pazienti in cui si sospettava la presenza di malattia ostruttiva polmonare” afferma Guido Corsico.
Riguardo l’algoritmo: “È un programma che permette di acquisire dei dati immessi, sia manualmente dal medico o in maniera funzionale, e servono a supportare nel proprio lavoro il medico di base” prosegue Corsico, “Un sistema che può interfacciarsi con un database di archivio e dare un suggerimento valido al medico, per una corretta diagnosi che possa aiutare a individuare soggetti affetti da asma”.