Le soluzioni robotiche nel campo dell’analisi assicurano una totale precisione nel lavoro
Con soluzioni robotiche che sostituiscono le routine manuali (movimentando e “blindando” il processo, con nastri trasportatori e meccanismi di prelievo intelligente) si può garantire la completa tracciabilità ed alti livelli di precisione e sicurezza. Le macchine sono connesse e, grazie alla tecnologia di Cisco, forniscono un flusso continuo di dati che possono essere elaborati a vari fini.
Inpeco è parte della Cisco Customer Community, che ha l’obiettivo di diffondere best practice e modelli imprenditoriali di successo. E ora, per l’azienda, si prospetta un periodo di corsa in discesa: la crescita del settore dell’Healthcare, prevista a doppia cifra, si trascinerà dietro quella del comparto della diagnostica in vitro. Nella strategia globale dell’azienda, sono mete di rilievo gli Usa e la Cina, lì dove ci sono i giga-lab, i laboratori di grandi dimensioni. Ne abbiamo parlato con Davide Gindro, Cio di Inpeco, e con il collaboration and industry digitization leader di Cisco Italia Michele Dalmazzoni.
La visione di Inpeco è la riduzione della possibilità di errore umano nella filiera diagnostica, attraverso l’automazione. Le soluzioni robotiche sostituiscono i compiti una volta svolti a mano e, oltre ad assicurare dal rischio di contaminazione (gli operatori non toccano più i campioni), hanno l’obiettivo di garantire la totale tracciabilità del campione. Come in qualsiasi altra attività umana, la manualità comporta margini di errore, ritardi, dispersione di materiale. I sistemi Inpeco sono una sorta di circuiti controllati, meccanizzati, che prendono in carico le provette e le inoltrano, con sistemi robotizzati, sino alle apparecchiature che effettuano le analisi.
E questo non può che garantire la completa tracciabilità, la sicurezza nella gestione dei dati; ma anche affidabilità ed efficienza, qualità importanti, visto che stiamo parlando di diagnostica. L’azienda progetta e assembla i componenti di processo realizzati dai fornitori per l’intero meccanismo di automazione meccanica. Una volta realizzato il sistema, tutto è gestito da una console e nessun passaggio è manuale. Naturalmente, se il punto di prelievo è molto vicino ai laboratori, come accade in un ospedale, la provetta viene inserita nella macchina quasi immediatamente; se invece è molto distante, ci saranno dei passaggi in furgone o in aereo prima dell’integrazione.
Inpeco ha soluzioni sia per il processo all’interno del laboratorio, che per il punto prelievo, dove si nasconde il 60% degli errori classici di diagnostica di laboratorio. La soluzione FlexLab è il brand proprietario dedicato all’automazione di laboratori di ogni dimensione. È costituita da un nastro trasportatore, da un insieme di moduli pre e post analisi (per stappare i tubi, centrifugarli, ritapparli, ecc..) e da una suite di connessioni con analizzatori realizzati da aziende diverse, per differenti specialità della diagnostica. Il meccanismo contempla hardware e software, server e router; il tutto è contenuto in una armatura detta “case”.
Secondo l’azienda, nessuna altra società al mondo è attualmente in grado di garantire un’interazione così ampia. Per la messa in sicurezza delle operazioni al punto prelievo, Inpeco ha la soluzione ProTube. È una suite intelligente che assiste gli operatori sanitari rilevando gli errori manuali nella fase della raccolta del sangue. Assicura l’identificazione del paziente e la corretta selezione della provetta (per lunghezza, colore del cappuccio e altro) e la giusta successione delle operazioni di prelievo. Applica le etichette alla provetta di fronte al paziente e, dopo il prelievo, controlla i singoli contenitori leggendo i codici a barre, valuta la conformità dei processi e registra il tempo di raccolta. Così secondo Inpeco, con ProTube, i laboratori ottengono campioni di sangue di alta qualità, conformi ai requisiti normativi.
Dalmazzoni ci spiega che anzitutto la multinazionale americana si occupa della connettività degli impianti, delle macchine. “É il passaggio da automazione ad automazione connessa”. Le macchine di Inpeco sono in rete, e producono flussi di dati e di informazioni che consentono al gruppo svizzero di progettare nuovi impianti e servizi. E poi l’installato in giro per il mondo è oggetto di un servizio di monitoraggio, che consente all’azienda di intervenire da remoto in caso di problemi. I dati vengono raccolti ed elaborati nel data center di Val della Torre.
Alla base dell’infrastruttura che permette la connessione in rete degli impianti progettati da Inpeco c’è la piattaforma Connected Machine di Cisco, soluzione che comprende un portafoglio di tecnologie digitali basate sull’approccio IoT. Per saperne di più, si può consultare questo articolo di Industria Italiana. C’è poi il tema della sicurezza. Per Dalmazzoni “dal momento in cui un impianto è connesso, è esposto al cybercrime come qualsiasi Pc. Ma gli standard che Cisco applica in questa circostanze per evitare problemi sono elevatissimi”. Inpeco utilizza altri elementi dell’infrastruttura Cisco. Questi sono gli access point, la telepresence, la telefonia Voip e il wi-fi di fabbrica ad altissima copertura sono tecnologie della multinazionale americana. Tutto questo ci consente, per esempio, di mettere a disposizione degli operatori di linea dei portatili perché possano consultare le azioni da portare avanti; e di elaborare progetti per il trasporto automatico di componenti dal magazzino alla linea di montaggio, grazie ad Agv, automated guided vehicle.
Secondo Gindro, CEO di Inpeco, ci sarà un elemento trainante per la crescita dell’azienda. “Il settore Health Care continua a rappresentare una percentuale significativa del Pil dei Paesi sviluppati, in media il 10%. Di questo contesto di sviluppo beneficerà in modo importante anche il comparto della diagnostica in vitro, di cui ci occupiamo”. Quello che si verificherà, secondo Gindro, è la realizzazione di laboratori centralizzati (e di grandi dimensioni) di analisi, che a loro volta riceveranno il materiale da esaminare da laboratori più piccoli e locali. La logistica diventerà sempre più rilevante.
È un’occasione da cogliere sul piano internazionale, perché questo trend avrà carattere globale. “Perciò stiamo agendo sia sul fronte commerciale che su quello tecnico. In particolare, quanto al primo sarà importantissima la vicinanza al cliente finale, e l’identificazione di nuovi segmenti di mercato. Sul fronte tecnico sarà fondamentale lo scouting di nuove tecnologie, sia direttamente impiegate sui prodotti che sui processi interni”. Secondo Inpeco, quelle più promettenti per lo sviluppo dei prodotti sono la simulazione, l’IoT e i big data analytics.